di Stefano Mastrogiacomo
Antonio Mastrogiacomo, nato a Orta Nova in provincia di Foggia il 2 giugno del 1963, è un appuntato scelto ,“Qualifica Speciale”, dell’Arma dei Carabinieri, in servizio dopo diversi anni a Salerno, dove vive con la sua famiglia, in provincia di Foggia. Mastrogiacomo si è arruolato nel 1981 e come primo incarico fu destinato alla comando provinciale di Torino. Oggi Mastogiacomo si racconta. Parla del suo amore per la divisa dei carabinieri, dei pro e dei contro di un lavoro che riesce a dare tante soffisfazioni ma anche tante preoccupazioni. Un lavoro che comunque consiglierebbe ai giovani, soprattutto perchè grazie alla divisa che indossa ogni giorno riesce a stare vicino ed aiutare chi ha bisogno. Come mai lei a 18 anni decide di entrare nell’arma dei carabinieri? “Il motivo è per lo più banale. Poiché al tempo avevo mio fratello che indossava già la divisa ed io ero affascinato da ciò che lui faceva, cioè poter aiutare i cittadini, insieme al resto dei colleghi, oppure sanzionare chi non rispettava la legge. In poche parole ero attirato dal fatto che questo lavoro ti spinge quasi sempre a far del bene al prossimo. È stato questo fattore che mi ha spinto a provare. Dal provare poi mi è piaciuto e sono rimasto”. So è mai pentito della sua scelta? “Assolutamente no. Se tornassi indietro, rifarei esattamente la stessa scelta” La cosa più bella che possa capitare in servizio? “Ricevere il grazie delle persone, questa risposta a me da tanta soddisfazione personale perché significa che ho svolto bene il mio lavoro”. Prima di arrivare a Salerno lei ha prestato servizio anche in altre città? “Si, come ho detto prima, la prima tappa è stata Torino dopo un po’ mi trasferirono a Salerno e l’ultima destinazione è in provincia di Foggia precisamente ad Ascoli Satriano”. Qualche aneddoto della tua carriera? “Si qualche aneddoto della mia carriera, allora quando mi trasferirono ad Ascoli Satriano dopo diversi anni un camorrista si vendicò bruciandomi la macchina poiché in quel periodo io lo sanzionai pesantemente per non aver rispettato la legge. Inoltre durante la carriera non sono mancati piccoli dispetti da parte di piccoli criminali dopo essere stati multati, sempre nel Foggiano. È vero si che ha dei lati negativi svolgere questo lavoro ma è anche vero che lo si fa per il bene dei concittadini. E la cosa più affascinante è quella di essere un punto di riferimento del paese insieme ovviamente al resto dei colleghi”. Dato che ora abbiamo discusso di lati negativi, ci dica questo lavoro può avere dei lati positivi?’ “Per me come lati positivi ne ha tanti, ad esempio il poter essere una figura di riferimento in una città come anche in un paesino, avere la possibilità di imparare ad essere più responsabile e a rispettare persone e cose, inoltre c’è la possibilità di conoscere tantissime persone partendo dai colleghi fino ad arrivare ai cittadini, ognuno/a con i suoi lati positivi e negativi. Questo non può far altro che accrescere il proprio bagaglio di conoscenze e esperienze, utili, nel tempo e nel proseguo della carriera”.